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incesto

Da Silvia a mia zia (parte 1)


di Compagnidiscuola78
09.06.2025    |    47    |    1 8.7
"Da Calzedonia fece una scorta di slip di tutti i colori ma notai che anche se erano di taglie più grandi erano pur sempre perizomi arrapanti..."
Quell’estate con Silvia (la sorella di mia zia) e’ stata gratificante. Avevo conosciuto il sesso e lo stavo sperimentando in ogni forma con lei. La somiglianza con mia zia era allucinante e le seghe e le fantasie che le avevo dedicato prendevano una forma reale scopandomi la sorella. Ogni notte scavalcavo la finestra e raggiungevo Silvia nella sua camera. Facevamo di tutto e alla fine delle nostre performance avevo iniziato a tirarlo fuori prima di venire e sborrarle in bocca. A lei non piaceva tanto e sputava tutto in un klenex. Anche farle il culo era diventata una routine anche se lei all’inizio lamentava un bruciorino e non si godeva appieno il rapporto. Di questa sua ritrosia non ebbi più notizia dalle volte successive, quando rivenne in vacanza dalla sorella …dopo quella prima volta. Già quando venne a Natale la situazione era completamente diversa rispetto all’estate. Aveva iniziato ad amare il sesso anale e notai una particolare dilatazione del suo buchetto. Ci aveva pensato il cugino a farle apprezzare il cazzo nell’entrata posteriore tanto che riusciva a raggiungere anche orgasmi anali. Durante quella prima estate, di giorno, facevamo ognuno vita per conto nostro …per poi ritrovarci a tarda notte per scopare. In realtà la mattina passavo dalla spiaggia per salutare mia zia e i suoi e per godermi i corpi di Silvia e di mia zia in costume. Un paio di mesi dopo mia zia era in dolce attesa e il suo corpo si modellò ancora in modo armonioso tanto che persi l’ultimo scampolo di lucidità, quando mia zia rimase da sola ed io arrivai a covare un’ossessione allucinante nei suoi confronti. Mi segavo due volte al giorno pensando ai suoi capezzoli e non perdevo occasione per girargli intorno con ogni scusa. Silvia era il clone perfetto per sfogare le mie voglie. Fino ad allora a mia zia ci aveva pensato mio zio che se la scopava in ogni occasione utile , e come dargli torto?, Subito dopo l’estate, appena mia zia seppe di essere incinta, mio zio dovette partire per lavoro rimanendo fuori sede fino a Natale. In quel periodo diventai il punto di riferimento di mia zia ed io non mi sottraevo al compito. Con quei chiletti in più era diventata una figa pazzesca e notavo spesso la sua tristezza nel dover rinunciare alle attenzioni del marito…ma penso anche del cazzo in generale, vista la focosita’ con mio zio che avevamo spiato con la sorella dalla finestra socchiusa, Notai un cambiamento nel suo comportamento nei miei confronti. Non mi trattava più come un ragazzino ma cercava sempre di coinvolgermi nelle sue scelte …sia nelle cose di casa, nei suoi impegni fuori casa e anche da consigliere su quello che doveva indossare visto il suo stato di gravidanza e pertanto aveva bisogno di rassicurazioni e approvazioni che in mancanza del marito le chiedeva a me. Lei indossava spesso dei vestitini corti e la stoffa che si appoggiava morbida sulle sue natiche le disegnava un culo fantastico. Anche le sue mini erano pazzesche che tante volte avevo visto addosso a Silvia con la quale si scambiavano spesso i vestiti. Ovviamente la mia goduria era massima nello scopare Silvia con i suoi abiti. Comunque date le misure aumentate di sopra non indossava più reggiseni perché gli stringevano . Un giorno la accompagnai al centro commerciale dove era stata obbligata ad andarci per comprare qualcosa adatta alle sue nuove misure. Da Calzedonia fece una scorta di slip di tutti i colori ma notai che anche se erano di taglie più grandi erano pur sempre perizomi arrapanti. Fu in quella occasione che la goccia traboccò dal vaso. Mi chiamo’ fuori dal camerino per una consulenza e lo spettacolo che mi si presentò era da togliere il fiato. Mi chiese se il perizoma che aveva indossato fosse inopportuno vista la sua condizione. Ovviamente io le dissi che le stava benissimo e che le dava un aria seducente. Certamente il mio parere le fece piacere ed arrossì tradendo la sua soddisfazione notando il rigonfiamento del mio pantaloncino. Era la prima volta che ci legava qualcosa di sensuale e fu il nostro segreto. Da quel momento non perse occasione di chiedermi delle mie fidanzatine e di altro legato ai miei interessi. Era interessata a me e a quello che facevo ma io non potevo dirgli che non avevo una ragazza fissa e che avevo scopato solo con la sorella. Mi inventai una storia segreta per evitare di entrare nei particolari. La nostra complicità crebbe giorno dopo giorno e lei mi utilizzò come giocattolo per non rischiare di colmare la mancanza di attenzioni alle quali era abituata con altri uomini mettendo in ridicolo mio zio. Le scene e le esperienze vissute con lei hanno avuto una similitudine con i film di Laura Antonelli, in voga in quegli anni, da Peccati Veniali a Malizia. L’Angelina dei film era mia zia ed io diventai il suo Nino (continua)
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